venerdì 29 aprile 2011

La spinoso tema della religione /2

Una Religione Fai-da-te

Quando si parla della religione cristiana non la si può intendere come un insieme delle regole che
più ci piacciono e che riteniamo ragionevoli o giuste, per parlare della religione cristiana si deve
tenere in considerazione ogni aspetto. Questa regola di base, che disconosce ogni sottoinsieme di
regole come descrizione della cristianità, è stata enunciata del Papa attuale, Benedetto XVI, durante
un discorso tenuto nel 18 Aprile 2008 negli USA di cui sotto riporto un estratto, senza averne
omesso parti significative:

(...) Questo non significa, tuttavia, che il “conoscibile” sia limitato a ciò che è empiricamente
verificabile, né che la religione sia confinata al regno mutevole della ”esperienza personale”.
L’accettazione di questa erronea linea di pensiero porterebbe i Cristiani a concludere che nella
presentazione della fede cristiana non è necessario sottolineare la verità oggettiva, perché non si
deve che seguire la propria coscienza e scegliere quella  comunità che meglio incontra i propri gusti
personali. (...) Soltanto “restando saldi” all’insegnamento sicuro (cfr 2 Ts 2, 15)  (...) daremo una
testimonianza ferma alla verità del Vangelo e al  suo insegnamento morale. (...)

Tale premessa é di base per la continuazione di questo ragionamento.

Parte Prima: Controllare

Dopo una vita passata sotto l'ala della Chiesa, dopo il catechismo e i vari sacramenti, dopo essermi
informato indipendentemente nel corso degli ultimi anni, sono arrivato alla conclusione che, ben
nascosto sotto un insegnamento che sembra inneggiare alla virtù e alla giustizia, si nascondono due
scopi. Il primo, che è ciò di cui parlerò in questa sezione, è il “controllo”.
Controllo in che senso. Il controllo delle nostre azioni mediante un condizionamento
comportamentale così esteso da essere, da secoli e per milioni di uomini, un'identità sociale se non
addirittura un'intera cultura. Come avviene tutto questo, come mai sentiamo che certe azioni sono
tanto sbagliate da etichettare come “cattiva persona” colui che le compie, anche se di per sé non
nuocciono ad alcuno? Il primo esempio che mi viene in mente sono le “coppie di fatto”, oppure
l'omosessualità, motivo di persecuzione ancora oggi, nel 2011, anche nel nostro Paese. Non
proviamo poi a parlare di matrimoni fra persone dello stesso sesso, perché il solo accennarne
sembra un'orribile blasfemia.

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