martedì 3 maggio 2011

Lo spinoso tema della religione /6

Parte terza: Che cosa non quadra

Sono molti gli aspetti del cattolicesimo davanti ai quali nascono dei forti dubbi e che la maggior
parte dei credenti, nonostante che vivano nel 21-esimo secolo e nonostante un'istruzione magari
universitaria, accettano come dogmi senza discutere.
Il primo esempio che voglio prendere è l'esistenza degli angeli. Il catechismo afferma l'esistenza
degli angeli come creature puramente spirituali, invisibili, incorporei, dotati di intelligenza e
volontà, messaggeri di Dio. Insomma sono dei fantasmi. Ora, io so che dei fantasmi, cioè degli
angeli, se ne parla anche nell'antico testamento, nell'antico testamento si scrive anche di cespugli in
fiamme che parlano e di mari che si aprono come per magia davanti al bastone del profeta di turno.
Credo che sarebbe ora di iniziare a chiamare le cose con il loro nome.
Il secondo esempio che vorrei prendere in considerazione è l'anima. Non voglio addentrarmi tra le
varie teorie religiose e filosofiche, come sempre prendo la descrizione ufficiale che ne dà la Chiesa.
L'anima spirituale è creata immortale da Dio, si separa dal corpo alla morte per unirsi nuovamente
al corpo al momento della resurrezione. Prima parlavamo dei fantasmi ora parliamo di zombie, a
questo punto mancano solo più i vampiri.
Per ultimo abbiamo il discorso sulla trinità. La trinità secondo la Chiesa è un solo Dio in tre
persone, sono un solo Dio perché ciascuna di esse è identica alla pienezza dell'unica e indivisibile
natura divina. Sono realmente distinte fra loro perché si relazionano fra di loro. Sono inseparabili
nella sostanza, unico agire divino però presente nel modo che è proprio della trinità.
Questo ragionamento non è un ragionamento, non è neanche una spiegazione né una definizione.
Cosa vuol dire che sono tre, ma uno, che sono distinti, ma uniti, che operano nello stesso modo, ma
in modi diversi. Insomma per spiegare la trinità ci si arrampica sugli specchi fino al punto da
spiegare l'inspiegabile con una serie di contraddizioni. Ma è già chiara la risposta a questo dubbio:
non si può spiegare perché è un mistero. E ai misteri si crede per fede.


Conclusioni

Dopo aver parlato dei metodi e degli scopi del cristianesimo, dopo aver sottolineato alcuni punti
chiaramente insostenibili del puro insegnamento vorrei trarne delle conclusioni. Per prima cosa non
voglio ricordare come nei millenni della storia della Chiesa ci siano stati innumerevoli episodi
(compresi molti recenti) in cui la Chiesa stessa non ha rispettato i propri insegnamenti, perché non
basterebbero anni per farne un resoconto accurato. Tutto ciò che voglio sottolineare è che, alla fine
del discorso, o si crede a tutto per fede o l'insegnamento crolla miseramente. Non è difficile capire
come si vede la religione cristiana con gli occhi di un non credente, basta cercare di spiegare ciò che
viene insegnato, ci si accorgerà inevitabilmente che molte cose, a partire dall'esistenza del male fino
alla definizione di trinità, non possono essere accettate se non come misteri e dogmi.
Vogliamo veramente affidare la nostra  vita e le nostre scelte a degli insegnamenti senza basi logiche
o empiriche? Vogliamo veramente farci guidare  da chi da una parte dice di volere l'amore e
l'uguaglianza, dall'altra definisce come peccatori, e quindi destinati all'inferno, chiunque non segue
tali prescrizioni senza dare altre spiegazioni se non poche righe fumose senza capo né coda?
Personalmente io non accetto tutto questo, non accetto di essere giudicato da un Dio che non
interviene se si necessita di lui, al quale, solo perché si dice che ci abbia creato allora dobbiamo
prostrarci umilmente (perché, anche se non l'ho scritto esplicitamente, una delle caratteristiche del
cristianesimo è l'umiltà verso Dio) e votargli tutta la nostra vita. Per i cristiani questo mio
ragionamento è blasfemo o per lo meno peccaminoso.
Però pensiamoci bene, a quale governante daremmo anche solo il nostro voto se non si fa mai
vedere, se rimane inattivo qualsiasi cosa succeda, se ci chiede fedeltà assoluta senza darci alcunché
in cambio? E se invece lo consideriamo come padre, che bell'esempio di padre, placidamente
adagiato in qualche altro piano dell'esistenza, invisibile, intoccabile, immobile e muto (alcuni
risponderebbero che è muto per me, ma “parla” con altri, io potrei quindi ricordare che cosa sono
allucinazioni e condizionamento mentale).
Io un padre così non lo vorrei. Credo nessuno lo vorrebbe.

Bibliografia

Discorsi citati nei post:
1) http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi /speeches/2008/april/documents/hf_ben-  
xvi_spe_20080418_incontro-ecumenico_it.html
2) http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi /angelus/2008/documents/hf_ben-  
xvi_ang_20080622_it.html 
Catechismo Chiesa Cattolica:
http://www.vatican.va/archive/ccc/index_it.htm
Altre informazioni e definizioni
http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale

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